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Istanti nel Legno: la mostra personale di Gianpaolo Pasini ad Albino

Dal 19 al 27 giugno 2021 Arte sul Serio ha avuto il piacere di organizzare la mostra personale di Gianpaolo Pasini “Istanti nel Legno” presso la corte di via Mazzini 78 ad Albino (Bergamo). L’esposizione, molto apprezzata da pubblico e critica, si è inserita nel palinsesto delle attività di Moroni 500, l’iniziativa promossa dal Comune di Albino e PromoSerio per celebrare il cinquecentenario del pittore rinascimentale albinese Giambattista Moroni.

Gianpaolo Pasini si racconta

Le rifelssioni del presidente di Arte sul Serio

Gianpaolo Pasini si racconta

Scultore molto presente sul territorio Bergamasco e non solo, con all’attivo oltre 50 simposi e mostre, Gianpaolo Pasini collabora da anni con la nostra associazione in qualità di docente di Intaglio del Legno, per questa occasione gli abbiamo chiesto di raccontare le sue riflessioni sul proprio percorso artistico.

Feci la mia prima mostra nel 2007, dopo molti anni di cantina; una carissima amica artista mi invitò e ad esserci, a mostrarmi! Con il cuore in gola mi presentai per 10 giorni , ed iniziai a svelare, attraverso le mie sculture, parti di me, della mia vita, del mio intimo.
Emozionante, a tratti difficile, ma decisamente ricco fu quel lasso di tempo trascorso in quell’ atelier Clusonese.

Quattordici anni dopo mi sono ritrovato ad Albino, luogo a me ormai molto caro per l’arte e non solo; in uno spazio molto più ampio, in una location (l’ex Angelo Bianco) davvero superlativa, invitato da una splendida associazione culturale: Arte sul Serio.
In questi 14 anni sono cambiato, ed anche il mondo attorno a me è mutato; solo le emozioni ed il timore del mostrarmi sono rimaste invariate. Ogni mostra è una tappa importante, un luogo dove ti metti a nudo;
in cui l’ altro scorge parte di te. Qui, spesso, le tue emozioni risuonano con quelle di altri e tutto si amplifica. Ho sempre cercato di scolpire partendo da ciò che ho dentro – lo so, lo dicono in molti, lo ripeto anche io – perchè prima del gesto tecnico, secondo me, deve esserci un segno profondo, pensato, personale. Il mio cammino artistico l’ho sempre vissuto così, ammirato dalla maestria tecnica di molti, ma agendo in funzione di un’armonia che dia vita ad un’emozione. Sono riconoscente all’ associazione Arte Sul Serio, che mi ha voluto ad Albino per nove giorni all’interno dell’iniziativa Moroni 500; per me un grande onore, un evento nell’evento! Non esplicito nomi per non dimenticare qualcuno, ma ringrazio di cuore tutti coloro che mi hanno regalato parte del loro prezioso tempo e siete stati molti.


Con affetto G.Pasini

Le riflessioni del Presidente di Arte sul Serio, Federico Bianchi

Ho conosciuto Gianpaolo prima delle sue opere e, quando ho avuto modo di apprezzarle, non mi sono sorpreso: non potevano che essere sue creazioni. Un leggero, non invasivo, non imposto senso di libertà traspare da esse; il volo verso un modo etereo, limpido dove ogni legame diventa un sottile, forte filo di condivisione.
Il suo animo attento alle sofferenze umane, riesce a trasferirle in segni decisi e chiari nelle sue opere, trasforma il dolore umano in un tramite per raggiungere spazi e dimensioni alle quali anela l’uomo.
Nessuna ossessione di tecnicismo, segni nati quasi da sé, come se l’artista fosse solo un tramite per essi, per concretizzarsi in messaggi importanti.


Come nell’opera “Noi” dove le mani della madre stringono il viso del figlio a rassicurarlo e condurlo oltre la fragilità della vita quotidiana , o nell’opera “Serenità riflessa” dove un groviglio di forme arcaiche, corpo informe, sorregge il viso che vive della sua serenità riflessa al fondo dell’opera. E ancora l’opera “Lassù” o “Strappo”: tensione armoniche verso l’alto per liberarsi dai condizionamenti.


Nelle opere di Gianpaolo non c’è rabbia, nemmeno rassegnazione, solo una
costante, grande ricerca di una dimensione che esalti la vera genuina entità delle emozioni umane.
Semplicemente “Artista”, ecco come mi piace pensarlo, pulito e libero da ogni stereotipo e
condizionamento realizza le sue emozioni e le rende fortemente coinvolgenti nelle sue opere.

Reportage fotografico a cura di Fabrizio Carrara, tutti i diritti riservati.

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