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Poche semplici prole che hanno un significato del tutto  particolare per noi, allievi del corso di disegno e pittura che, da orma sei anni , la Biblioteca di albino promuove .

Frequentare il corso , ricevere gli insegnamenti del nostro maestro e vedere che questo ci permetteva di dare forma e portare a compimento dei lavori hanno fatto nascere in noi la voglia di andare oltre.

E’ sorta infatti la necessità di poterci incontrare, oltre le ore di  lezione per continuare a dipingere , confrontarci e anche solo stare in compagnia per parlare d’arte e non solo.

Ciò è stato possibile grazie alla disponibilità del sindaco e dell’assessore alla cultura di Albino che hanno aderito alla nostra richiesta e ci hanno concesso i locali d adibire a sede della nostra Associazione.

associazione che è aperta a tutti coloro che vorranno aderire , con un particolare invito rivolto a chi negli ultimi ani ha partecipato al corso di  disegno e pittura.

Il presidente dell’Associazione

Silvano Azzola

Hanno esposto

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Parola al docente

Recentemente durante una discussione nel campo artistico-pittorico, una collega pittrice mi ha manifestato i suoi dubbi sulla validità o meno di proporre oggi a degli allievi le tradizionali tecniche del disegno e del colore: mi ha chiesto se insegnare queste cose possa avere ancora un senso oppure no.

La mia risposta è stata che, senza i sani principi tecnico -visivi, è come se ad un artista mancasse  la terra sotto i piedi.

Voglio precisare che i sani principi non sono la tradizione più “accademica “, ma sono i fondamenti di tecniche ben precise di comprensione dell’immagine.
La Gestalt per esempio, come la chiamano i tedeschi… un’artista (o presunto tale) può essere in grado concettualmente di sbizzarrirsi nelle più originali e provocatorie performance, ma è proprio in questo senso che tale operazione può portare ad essere in balia del tutto, senza punti fermi a cui fare riferimento.

Del resto credo sia stupido chiedersi se contano di  più gli occhi o la mente, di certo l’arte contemporanea si è spinta a tal punto nella concettualità che di rimando ne da un risultato alquanto cervellotico.

Ecco perché credo estremamente necessaria oggi una rivalutazione di tutto il nostro sentirsi corpo, come senso concreto di un prodotto finito e vivo, creato, manipolato e costruito manualmente e visivamente sotto la rigorosa attenzione della nostra mente o cuore .

Piergiorgio Noris

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